mercoledì 28 dicembre 2011

Orientamenti direzionali

Gli orientamenti direzionali sono il modo di in cui viene approcciata la gestione di una azienda.

Si può dividere in quattro orientamenti :


ORIENTAMENTO ALLA PRODUZIONE: focalizzazione sull’efficienza produttiva (capacità
di ottimizzare le risorse disponibili per il processo produttivo),
ORIENTAMENTO AL PRODOTTO: focalizzazione sulle prestazioni dei prodotti e sul loro
continuo miglioramento,
ORIENTAMENTO ALLA VENDITA: focalizzazione sulla commercializzazione del prodotto
sul mercato,
ORIENTAMENTO AL MARKETING: focalizzazione sui bisogni del mercato e sulla
soddisfazione della clientela.

Molte aziende , causa di una di scarsità dei mercati ,sono oggi passate da un uno schema più "antico" come può essere quello orientato alla produzione , ad un orientamento più moderno e mirato alla soddisfazione del cliente.
Ciò non toglie l’abbandono dei precedenti orientamenti .

martedì 29 novembre 2011

Marketing non convenzionale

Con Marketing non convenzionale si intende quell'insieme di strategie promozionali che sfruttano metodi di comunicazione "innovativi", differenti dai classici sistemi pubblicitari. I prodotti vengono proposti al pubblico in modo "alternativo", per rimediare all'assuefazione del marketing tradizionale.


Vi voglio segnalare un sito/blog che  reputo ottimo e divertente, poiché riporta le strategie di marketing con esempi visivi e ne descrive i contenuti.









lunedì 28 novembre 2011

Il marketing esperienziale



Vivere la marca. Il marketing esperienziale

La rinnovata attenzione per la sfera del sensibile, tema che ormai da tempo domina la ricerca artistica, sembra ora influenzare anche il marketing.  A differenza del marketing tradizionale che attribuisce importanza soprattutto alle caratteristiche di un prodotto o di un servizio, il marketing esperienziale rivolge la sua attenzione al cliente e a migliorare, se non a rendere unica, quella che è la sua esperienza di fruizione o di consumo. Teorizzato da Bernd Schmitt, professore alla Columbia University, il ‘marketing esperienziale’ è così chiamato in quanto si basa più sull’esperienza del consumo che sul prodotto in sé;  Obiettivo primario della strategia di marketing sarà allora quello di individuare che tipo di esperienza valorizzerà al meglio il prodotto: secondo Schmitt esistono cinque diversi tipi di esperienza :




1.      SENSE experiences ovvero esperienze che coinvolgono la percezione sensoriale;
2.     FEEL THINK experiences ovvero esperienze creative e cognitive;
3.      ACT experiences ovvero esperienze che coinvolgono la fisicità;
4.     RELATE experiences  experiences ovvero esperienze che coinvolgono i sentimenti e le emozioni;
5.      ovvero esperienze risultanti dal porsi in relazione con un gruppo.



In conclusione quindi ciò che conta, nello studio del marketing esperienziale, sono "i processi invece che gli scopi, le relazioni invece che le gerarchie, le percezioni invece che i dati, i sentimenti invece che il freddo raziocinio, le capacità innovative invece che le regolamentazioni ordinate e sistematiche."


Un esempio di marketing esperienziale  è  la campagna pubblicitaria della Apple Computer  poiché punta sull’esperienza e sulla filosofia ancor prima del prodotto.



Film della famosa campagna "Think Different", che in Italia venne doppiato da Dario Fo. 




Altro esempio di marketing esperienziale  è  la campagna pubblicitaria di Calzedonia.




Spot di Calzedonia. Musica di Billy Joel :"Ahe's Always a Woman" .















venerdì 25 novembre 2011

marketing relazionale


Il marketing relazionale  potrebbe essere descritto come la creazione, lo sviluppo, il mantenimento e l’ottimizzazione delle relazioni tra Clienti ed Azienda, basato sulla centralità del cliente. Rappresenta l'insieme dei processi di gestione della relazione con i clienti attraverso l'analisi delle sue informazioni. La relazione che viene stabilita tra i consumatori e l'azienda è una relazione one-to-one, un rapporto diretto tra il brand e il suo target.
A differenza del marketing tradizionale, infatti, il marketing relazionale non analizza ampi segmenti di consumatori, ma tende a interessarsi a target molto precisi, cercando di creare un filo diretto tra l'azienda e ogni singolo consumatore attraverso molteplici canali: dalla comunicazione web a quella telefonica (call center), la relazione tende ad essere bilaterale e permette alle aziende di conoscere in maniera approfondita i propri interlocutori.
Gli esperti in marketing relazionale studiano tutte le possibilità per generare una relazione continuativa tra consumatore e marca e, tendenzialmente, coinvolgono il target in programmi a lunga scadenza che offrono benefici immediati e senso di appartenenza ed esclusività che lega al brand. Ciò avviene attraverso la creazione di Club, programmi di caring, raccolte punti, concorsi a premio, member gets members, oppure attraverso benefit mirati o programmi di collection, intesi come accumulo di sconti restituiti al titolare in via posticipata o tradotti in buoni sconto o altro.

Per ottimizzare il Marketing Relazionale è necessario creare con la clientela una relazione di tipo personalizzato attraverso:
  • la conoscenza delle caratteristiche dei clienti, dei loro bisogni e delle loro preferenze;
  • creazione di fasce di utenza, in funzione delle loro caratteristiche
  • creazione di una comunicazione bilaterale
  • creazione di azioni mirate alle fasce di utenza
  • creazione di proposte mirate a seconda dei bisogni


Quindi riassumendo ...


Il marketing relazionale mira a creare relazioni stabili e durature con i clienti, privilegiando l'aspetto di conservazione piuttosto che quello dell'acquisizione. E cercando di rendere gli utenti il più profittevoli possibile.